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Una nuova era ?                                  Pag. 5
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Il quarto chakra

Noi abbiamo una caratteristica molto bella in noi che è il quarto chakra.  In oriente i chakra sono sette centri di energia che vanno dal coccige alla sommità dei capo.  I primi tre non sono altro che lo sviluppo dell’io: quando siamo ben formati, con un io bello forte, abbiamo un terzo centro di energia sicuro.  D’altronde l’insícurezza: una persona ínsicura automaticamente la si sente vibrare qui.

Quella che è la caratteristica dei quarto chakra, il chakra dei cuore, l’armonizzatore, io lo chiamo, è che sotto questo aspetto inizia una nuova percezione di se stessi, si inizia veramente ad entrare in contatto con la possibilità di una meditazione un po’ più profonda del sé e scopriamo che cos’ è il vero esame di coscienza.

L’intenzione

Il vero esame di coscienza ci porta a sviluppare una caratteristica particolare dei nostro essere, se vogliamo farlo, in coscienza,per migliorare. Dovrebbe farci presente in ogni istante l’intenzione per cui lo facciamo.  Questo è fondamentale per la nuova coscienza: l’intenzione.

Possiamo rivestire il nostro operare di belle maniere, ma l’intenzione con cui facciamo le cose, è quella che vale.  Quando saremo chiamati a rendere conto di quello che abbiamo fatto, saremo chiamati a rendere conto delle intenzioni.  Non di quello che abbiamo fatto, ma delle intenzioni che abbiamo messo nel fare.

Quindi noi facciamo la carità, a volte, elargiamo dei fondi, siamo benevoli, ma lo facciamo proprio perchè ci sentiamo di fare questo gesto, o lo facciamo per suscitare l’ammirazione degli altri, per farci vedere chi siamo, per mettere in evidenza il nostro io, il nostro narcisismo, la nostra personalità.  Qual è il motivo con cui facciamo le cose?  Soltanto dove c’è una chiara intenzione dei bene si può parlare dì nuova coscienza, di nuova era, altrimenti facciamo parte della vecchia coscienza.

Animale uomo

Dovremo veramente chiederci quante volte nella giornata apparteniamo alla caratteristica dei sepolti. L’essere umano è tale soltanto quando nell’intenzione si può definire “nel bene”; qui si può parlare di essere umano, altrimenti si può parlare soltanto di animale uomo che ancora non ha raggiunto lo stato di coscienza.

Dove c’è una coscienza con la possibilità di riflettere su se stessa lì c’è l’uomo.

Altrimenti facciamo ancora parte dei branco, della sede di animali uomini che hanno la possibilità, facendo morire in loro la vecchia coscienza, di diventare uomini.

Bene, nuova coscienza significa riuscire a comprendere dove noi siamo, riuscire a comprendere, attraverso l’analisi delle varie passioni e delle virtù che si contrappongono, a capire quanto abbiamo eliminato di negativo e quanto ancora ci rimane. in questo modo prendiamo atto di quanto si avanzata la nostra crescita, di quanto sia il miglioramento costante che possiamo fare.

Il gioco dell’ego

Se ci ritroviamo dopo dieci anni a rifare gli stessi errori, possiamo veramente considerarci come coloro che hanno sbagliato il compito.  Non hanno scalato il monte di se stessi, ma semplicemente si sono presi in giro.

Una caratteristica che noi abbiamo, motto bella, è quella di saperci prendere in giro in modo meraviglioso.  E’ il gioco dell’ego, della personalità, questa parte negativa dell’essere fa di tutto per non farci trovare l’appuntamento con la nostra realtà interiore.

La meditazione

Cosa dire ancora?  La nostra coscienza ed il sé reale si possono incontrare soltanto in un modo: non sicuramente attraverso una semplice lettura, ma attraverso la meditazione ed il privilegio dell’esperienza, dell’osservazione cosciente, dell’intenzione con cui noi facciamo le cose.

Non ho altro da aggiungere.

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